giovedì 6 novembre 2014

DISSING E BEEF

Avete fatto caso che metà della discografia di un rapper è contro altri rapper?
Io si, e ci scrivo un post.

Di solito nel rap italiano, ma anche internazionale, si privilegiano le canzoni che hanno come obiettivo quello di dimostrare che un rapper è più figo, bello, famoso e gggiovane di un altro.
Ci sono addirittura casi in cui intere carriere vengono usate per dedicarsi alla lotta contro qualche collega.

Questa tecnica si chiama dissing, o beef. Citando B.I.G:


« What's beef? Beef is when you need two gats to go to sleep
Beef is when your moms ain't safe up in the streets »



In pratica il beef è quando qualcuno ti urla contro e tu replichi nonostante sai che sia inutile perchè non ci sarà una fine al turpiloquio.

Quindi, cari rapper, non servite a NIENTE. 
BASTA offendervi con canzoni che intasano il già tragico panorama musicale italiano. Scrivete di politica tanto a criticare siete piuttosto bravi. La denuncia sociale vi "esce bene", quindi fate quella. 
MA BASTA INSULTARVI.
TANTO NON FREGA NIENTE A NESSUNO.
NESSUNO.






martedì 14 ottobre 2014

QUANTO CONTA LA FIRMA?

Oggi voglio parlarvi di un argomento a me molto caro: quanto conta la firma in quello che vediamo.
Se,ad esempio, The Wolf of Wall street non fosse stato girato da Martin Scorsese e non avesse avuto come protagonisti Di Caprio e Hill, cosa avrebbero pensato?

Di sicuro non sarebbe stato candidato all'Oscar, sostituito dal nuovo film di Scorsese, ma da molto tempo ormai, l'Oscar non è il mio metro di giudizio preferito. 

La gente avrebbe detto tutto ciò che abbiamo sentito, ma non avrebbe riflettuto sui lati positivi del film, che sarebbe stato etichettato come l'opera prima e ultima di un esaltato cocainomane. Magari, non sarebbe arrivato in Italia e non sarebbe neanche stato recensito dalla stampa specializzata o da siti preposti a farlo.

Quindi, non è poi un male che la massa consideri un capolavoro, solo ciò che è firmato da uno che di capolavori se ne intende...ma non è sempre così.

Purtroppo noi preferiamo affidarci a personalità già note, che al talento di un singolo sconosciuto, e la maggior parte delle volte non sbagliamo a farlo. Però in alcuni casi questo ci porta a perderci dei pezzi di storie che non potremmo mai più apprezzare.

Al di la di tutto, ricordatevi che questo è quello che vi dicono i Bastardi Senza Gloria. La cosa più importante nella vita è e rimarrà sempre quella di farsi un idea propria.

Al prossimo post.


giovedì 2 ottobre 2014

MERDE D'AUTORE - Squadra Antimafia Palermo Oggi

Non bastavano cinque stagioni.
Non bastavano cinque anni di attori cani.
Non bastavano cinque anni di Rosi Abate.
Non bastavano sessanta mesi di Domenico Calcaterra.
Non bastavano 260 settimane di sceneggiatura uguale.

Ne servivano altre?
NO.

Per chi non conoscesse le prodezze del dottor Calcaterra, Squadra Antimafia Palermo Oggi è un programma televisivo partorito dalla mente malata di gente condannata per ABUSO D'UFFICIO sul tasto Copy 'n' paste.

Memorizzate la sua espressione. Non ne vedrete altre.


TRAMA IN SINTESI
Rosi Abate è una mafiosa. La duomo indaga su di lei. Per sei stagioni.

Ma, direte voi, parlaci del carattere dei personaggi! OK.

Rosi Abate: disturbo ossessivo compulsivo della personalità, crisi isteriche, attacchi epilettici mentali continui. 
Domenico Calcaterra: sindrome del "cazzo": malattia non ancora curabile che impedisce al malato di ripetere la parola "cazzo (foneticamente: caccio)" ininterrottamente.
Squadra Duomo: tutti incompetenti e strapagati, si accoppiano fra loro come australopitechi nella giungla.
Capo della squadra: non conta un "caccio"

Cos'è questa serie? Niente.

Una serie con attore protagonista un uomo con l'espressività di un guscio di paguro forato al centro; sei sceneggiatori a cui basta un solo faldone da ripetere all'infinito per nuove stagioni; un regista mediocre; un soggetto stuprato dalla sceneggiatura e una serie spropositata di incoerenze.

Ci sarà sempre e solo una sola parola per descriverla: MERDA D'AUTORE.
Grazie Italia.



venerdì 12 settembre 2014

Germany

La Germania è un paese del centro- nord dell' Europa ed è membro fondatore dell' Ue.
Durante la mia ultima vacanza ho visitato la parte nord (avevo già visitato la parte sud).
Berlino, la capitale, è una meravigliosa cittá, dove contrastano la parte nord e la parte est.
Durante la guerra fredda la parte est è stata sotto il controllo dell' URSS, infatti, spiccano edifici di stile classico- socialista  e monumento simbolo della parte est è la porta di Brandenburgo, che coincide con la fine del famoso viale dei tigli. Mentre la parte ovest è la parte più moderna e commerciale e quì spicca l' elegante distretto di Charlottenburg. Berlino è ricca dal punto di vista culturale e la maggior parte dei musei è concentrata nell' Isola dei musei.
Amburgo, seconda cittá più grande, è stata deludente, apparte il museo Kunsthalle e il quartiere a luci rosse di St. Pauli, non ho trovato molto da visitare. Considerato come attrazione turistica, è anche il vasto porto della cittá.
Lubecca, è una graziosa cittá, capitale della ex lega anseatica, presenta nel fulcro un municipio ed un imponente chiesa, mentre all' entrata della cittá c' è l' imponente porta medievale. Lubecca è famosa anche per il manzapane e per il fatto di essere la cittá natale dello statista Willy Brandt.
Nonostante la mia vacanza sia stata poco concentrata sulle bellezze paesaggistiche, posso affermare che la Germania ospita numerose bellezze naturali, quali la Selva Nera.
Anche se interamente ricostruita dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Germania, è un paese civile e merita di essere visitato.

lunedì 8 settembre 2014

Gomorra VS Romanzo Criminale - PARTE 1 (Romanzo Criminale)

Oggi voglio portarvi una rubrica diversa. In questo e nei due post successivi analizzeremo quelle che sono state le due più belle serie italiane degli ultimi anni.

In questo post analizziamo Romanzo Criminale.

La serie è tratta dal libro di Giancarlo De Cataldo, magistrato e scrittore molto famoso che di recente ha anche diretto il primo talent show del mondo sulla scrittura. 

E' diretta da Sollima, caratterizzato da una regia sporca, con inquadrature poco ragionate, ma per lo più nude e crude. Il tutto ovviamente dà un taglio molto realistico alla storia e amplificando la superba sceneggiatura.

PERSONAGGI E INTERPRETAZIONI

La serie è divisa in due stagioni, da 12 e da 10 episodi e racconta la storia della Banda della Magliana. Nella prima stagione il protagonista è Il Libanese, che, dopo essersi alleato con Il Freddo e i suoi uomini forma la banda della magliana. In poco tempo, tramite contatti e alleanze, riescono a imbastire un'enorme rete di spaccio, accaparrandosi Roma sconfiggendo anche il loro diretto avversario (Il Teribbile : Marco Giallini).

Nella seconda stagione invece il protagonista sarà il Dandi, amico intimo del Libanese. La stagione racconterà il declino della banda dopo la morte del Libanese e i contrasto tra Dandi e Freddo su chi deve prendere il controllo.

A opporsi alla banda, il commissario Scialoja, presunto comunista molto coraggioso, che instancabilmente lavorerà per incastrare i membri della banda. 

Il Freddo è il mio personaggio preferito, perché molto intelligente, misurato e calcolatore. L'attore, Vinicio Marchioni, è riuscito a far diventare Freddo un personaggio in cui lo spettatore riesce a immedesimarsi. Anche Francesco Montanari ci è riuscito con il Libanese, ma in misura minore, soprattutto nelle ultime puntate. 

Il commissario è interpretato da Marco Bocci, totalmente inespressivo e insignificante come attore. Unica pecca della serie. Tutte le altre interpretazioni compresa quella del Dandi e della sua prostituta Patrizia.

ROMANZO CRIMINALE - LA SERIE



CONTESTO E CONTORNO

Il contesto ovviamente è una parte fondamentale della storia. Intrecciate alle vicende della banda ovviamente c'è la fitta rete di corruzione e spionaggio della Roma del tempo, con gli omicidi e gli attentati (Moro, Piazza Bologna) del periodo. Tutto questo contribuisce a contestualizzare la storia per renderla ancora più realistica. 

Sullo sfondo ci sono altri membri della banda: Scrocchiazeppi, Bufalo, Ricotta, Trentadenari e alcune delle loro storie sentimentali; i Servizi Segreti, la Camorra, Zio Carlo e tanti altri piccoli attori e attrici secondari che non condizionano la storia se non in piccola percentuale.

Nel complesso la serie  è stupenda.

PUNTO FORTE: Contesto.
VOTO: 9.

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Nel prossimo post: GOMORRA.





















giovedì 4 settembre 2014

BOOKREVIEW NUMBER THREE - Io e te

Il libro che voglio presentarvi oggi è Io e te, di Niccolò Ammaniti (conosciuto soprattutto per Io non ho paura e Come Dio Comanda, con il quale ha vinto il premio strega) che personalmente è uno dei miei scrittori preferiti.

Il libro è la storia di un ragazzo abbastanza timido, con una famiglia borghese, che sin da piccolo fatica ad ambientarsi e fare amicizia a livelli estremi. Il ragazzo alle medie riesce a confondersi, anche se ha diversi problemi ma al liceo, dopo aver visto un documentario decidi di seguire lo stesso stile di vita di un particolare animale: imitare gli altri.

Si fa alcuni conoscenti, ma quando sente la ragazza che gli piace invitare degli amici a sciare con lei, racconta alla madre di essere stato invitato anche lui. Si fa accompagnare al presunto luogo dell'appuntamento e convince la madre a lasciarlo andare da solo. Una volta sceso ritorna a casa, si chiude in cantina e comincia la vacanza.

I suoi piani verranno sconvolti dall'arrivo della figlia del padre e della sua precedente moglie, Olivia, un tempo bella e prosperosa, ma ora dimagrita e scavata. I ragazzi finiranno per creare una forte amicizia fra di loro aiutandosi a vicenda fino a quando Olivia lascerà la cantina scrivendo una lettera al ragazzo.

Il libro si apre e si chiude con la lettura della lettera, che il protagonista ormai cresciuto si appresta a rileggere.

L'epilogo è molto drammatico: Olivia muore giovanissima per la malaria.

Locandina del film


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Questo libro è molto breve e si legge facilmente in un'ora e mezza. La storia è molto commovente fin dalle prime emozioni del protagonista. Psicanalizza, lo scrittore, i sentimenti di ognuno di noi, quegli stessi sentimenti che non sia mai riusciti a spiegare.

La trama è abbastanza semplice ma ricca di sottili venature. Questo libro è un pò come una foglia: sembra piccola e semplice ma in realtà è piena di sfumature impercettibili che in un primo momento non appaiono visibili.

VOTO: 9 e mezzo. Avrei apprezzato qualche dilungamento in più sull'infanzia del ragazzo, ma anche così va bene. Prendetevi tempo per riflettere quando leggete questo libro perchè ne vale VERAMENTE la pena. Eccezionale.
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TRAILER DELL'OMONIMO FILM: https://www.youtube.com/watch?v=vgBnMLhcpUE&channel=sceglilfilm2













lunedì 1 settembre 2014

RECENSIONE #10 - Bastardi Senza Gloria

Salve a tutti lettori! 

Dopo tanto tempo, eccoci giunti ad una nuova recensione! Oggi parliamo di un film del 2009, diretto da Quentin Tarantino: Bastardi Senza Gloria. 
Il film è la storia di un gruppo di Bastardi che fa lo scalpo ai nazisti. Godi popolo!

A parte gli scherzi, sono loro a farsi chiamare Bastardi, ed il nome del film viene dalla borsa che porta il capitano dei Bastardi (Brad Pitt), la quale in un primo piano mostra la scritta che diverrà il nome del film.

Sullo sfondo il nazismo e la Germania della caccia all'ebreo e al nero. Il film si apre sulla scena di una delle tante perquisizioni in cerca di ebrei dei nazisti, solo che a condurla è un fedele uomo di Hitler (Christoph Waltz). Una ragazza riesce a sfuggire, anche grazie a Waltz, al massacro e quella stessa ragazza anni dopo, sarà costretta a rivedere Waltz per la prima nel cinema di sua proprietà, di un film su un eroe nazista.

Insieme al suo proiezionista e fidanzato decidono di far saltare in aria il cinema, ma è lo stesso piano che hanno gli americani.

Melanie


Il film mi è piaciuto molto soprattutto per la regia di Tarantino: non c'è un'immagine che sia sbilanciata e questo regista mi piace perchè è intelligente: usa inquadrature ricercate e strane che però tendono a riassumere l'intero film in pochi fotogrammi. Un esempio? Il cotone schizzato di sangue in Django e molti altri...

Voto: 8 e mezzo

La cosa che ho apprezzato maggiormente è stata l'interpretazione di Melanie Laurent (ragazza ebrea proprietaria del cinema) perchè era molto convincente nel ruolo che interpretava e credo sia riuscita a comprendere i sentimenti della ragazza e a farli suoi.

Non mi è piaciuta quasi per niente, l'interpretazione di Christoph Waltz (si vedeva che era finto, non come in Django dove si era calato molto di più nella parte) il quale ha ricevuto anche un Oscar....

Spero che la recensione vi sia piaciuta, e al prossimo film!